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Le novità del 2016 si susseguono. Oggi Marco T. era con la sua nera bmw 1200 nineT e insieme alla moto gemella di Pietro era proprio un gran bel vedere. Marco A. ha portato una yamaha tracer che sul piano dinamico ha riscosso unanimi consensi. Su quello estetico un po' meno. I designer della yamaha ondeggiano tra gli stilemi classici delle ultime 'faster sons' e lo stile mazinga di questa tracer e della MT10. Mah!?! A nostro parere molto più bella ed aggressiva la nuova africa twin dell'honda. New entry Nico con la sua aggressiva honda XR 650 motard che abbisogna ancora di un po' di cure all'estetica per essere al livello del blasone che porta. Ed al livello del suo pilota che in carriera ha fatto volare i famosi F104. Mica roba da poco! Nicola P. Davide ed Alessandro erano rispettivamente con l'aprilia pegaso, la kawasaki 300 e l'honda 250L. Nonostante l'imbarazzante divario sul piano della potenza con le altre moto hanno tenuto gagliardamente il passo. Sulla disastrata strada che porta dal lago di Bracciano a Sutri l'africona 1000 ha mostrato un altro passo con le sue sospensioni a lunga escursione molto ben tarate che le permettono di passare in scioltezza dove con le altre moto bisogna fare attenzione e parzializzare il gas pena preoccupanti sbacchettamenti ed alleggerimenti. Ad usare un linguaggio meno tecnico: si salta come grilli! Sopratutto se si gonfiano le gomme a valori degni di un mezzo movimento terra!!! In realtà la pressione delle gomme è un fatto personale, c'è chi si trova bene con le pressioni consigliate dalla casa motociclistica e chi preferisce pressioni notevolmente più basse come consigliato dalle case produttrici delle gomme nei test. Naturalmente la cosa è anche influenzata dalla tipologia del pneumatico, dal peso della motocicletta, dalla temperatura dell'asfalto, dal tipo di guida adottata e, non ultimo, dal feeling che chi guida sente di avere con le gomme a determinate pressioni.
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Le due bellissime bmw R nineT 1200 di Marco T. e di Pietro in uno spettacolare passaggio ad inseguimento. Manca il poderoso rombo dei bicilindrici che esce dagli scarichi akrapovic , cupo pieno e potente. Una goduria assoluta. Varrebbe la pena di pubblicare il video della curva solo per sentirlo. (ci stiamo attrezzando anche per questo...) Sono moto di aspetto che più classico non si può ma dalle prestazioni moderne. Entrambe erano guidate da piloti di sicura esperienza e capacità, veloci. Molto veloci. La mancanza di TC rende necessaria attenzione in uscita di curva, perchè sotto l'effetto della poderosa coppia del motore le gomme se non sono in temperatura tendono a scivolare. Scivolate che il TC della yamaha tracer tiene invece sotto controllo, avvertendo il pilota con la spia che lampeggia impazzita sul cruscotto. Praticamente sempre guidando allegri. Ma la yamaha è moto che privilegia la maneggevolezza al rigore delle percorrenze e quindi l'intervento del TC in certe occasioni è assai salutare. Del resto cos'altro aspettarsi da una moto che tranne che per le sovrastrutture è motoristicamente e ciclisticamente quella motardona della MT09? Entrambe non a caso autolimitate dalla fabbrica nella velocità massima. A 205 Kmh il limitatore stacca inesorabile. Il che se da un lato testimonia l'apprezzabile cura della yamaha per l'integrità fisica dei suoi clienti, dall'altro fa intuire una moto non esattamente votata alla stabilità. Nicola P. (quì sotto in uscita di curva inseguito dalla verde kawasaki) sta pensando di abbandonare (vendere) l'aprilia. Quindi, in attesa di un nuovo acquisto, di ri manere con la moto guzzi ballabio. Una motociclettona da appassionati del genere e della marca, ma non esattamente un oggetto amichevole e riposante. |
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Anche oggi Davide ed Alessandro non si sono risparmiati. Per tenere il passo di moto con potenza doppia, tripla, addirittura quadrupla bisogna essere capaci nella guida ed occorre spremere tutto il disponibile (e magari anche qualcosa in più) dai motori. L'hondina 250L si rifà esibendosi in coreografici monoruota in uscita di curva. Va detto che già in questa seconda uscita il seguire le traiettorie di altri ha dato i suoi frutti e le linee si sono fatte più sicure, redditizie e conseguenti. Andando a migliorare la prestazione in modo tangibile. Ancora un po' e da inseguiti alcuni si troveranno ad esser inseguitori... |
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