kawasaki ZR-7
L’ultima aria
di Akashi ! Non è il titolo di una poesia giapponese ma la caretteristica di
questa moto che rappresenta il canto del cigno degli storici motori DOHC ad aria
che per 30 anni hanno caratterizzato le Kawasaki. Basti pensare che alla 8 ore
di Suzuka (gara che per i costruttori giapponesi riveste più importanza che la
conquista di un titolo del motomondiale) del 2003 era iscritta una Z1 900,
ovviamente con forcellone scatolato, gomme slick, freni a margherita, forca
Ohlins e quant’altro ma con il vecchio 4 cilindri ad aria!
Nel 1999, anno di uscita della Yamaha R1, il percorso che aveva visto la MOTO
trasformarsi in maximoto, superbike, sport tourer, supersport, e race-replica
era arrivato alla conclusione: la moto da corsa con targa e fanalini! Questo
fatto se da un lato aveva regalato emozioni (e rischi) incredibili ai possessori
di queste meraviglie della tecnica dall’altro aveva spaventato non pochi utenti.
Ed allora perchè non riproporre un classico degli anni ’70 rivisto con i
parametri del 2000? Ecco quindi la ZR-7, una bike 4 cilindri raffreddata ad aria
senza troppe centraline, radiatori,pompe varie,iniezioni, ma con il KTRIC
sistema brevettato dalla Kawasaki che permette di avere l’accensione modulata in
funzione della modalità di uso della manopola del gas per avere sempre il motore
pronto nella risposta ma anche per ottemperare alle norme anti-inquinamento.
Aggiungete un telaio in tubi con forcella Kayaba senza regolazioni ed un
forcellone scatolato con un mono regolabile nel precarico e nell’estensione con
3 bei freni a disco Tokiko (l’anteriore a 4 pistoncini) ed avrete una moto
leggera, facile ed intuitiva da guidare con una curva di erogazione ed una
potenza che non vi faranno spaventare se aprirete troppo rapidamente il gas.
Il comodo e lungo sellone abbinato a pedane del passeggero che non costringe a
posizioni ginecologiche completano il quadro di una simpatica e piacevole
compagna per tante belle uscite.
Ah, dimenticavo... A 10000 giri sebbene il tono sia più che civile l’urlo è
tipicamente Kawasaki!
Marco T
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