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L’impresa inizia con la defezione di Marco A., cosa che ci lascia senza parole perchè il feeling era ottimo ed eravamo sicuri dei fare un bel risultato. Perlomeno saremmo stati  in 4 (con il Team manager, supporter, addetto stampa,  driver, consigliere ed all’occorrenza UCCIO Roberto T.) a sparare  c.....e, cosa che nel goliardico ambiente non guasta mai.

Prosegue con le verifiche tecniche e documantali della domenica pomeriggio, sotto un acqua che non promette niente di buono per il giorno successivo e quelli a seguire. Con Sir Francesco commentiamo che se il mattino seguente dovesse piovere così sarebbe molto dura.

Infatti il giorno dopo piove di più, e dopo un trasferimento alla cascata delle Marmore dove si svolgono le prime due prove speciali si parte per i 300km della prima tappa.

La pioggia aumenta al punto da far pensare di aver sbagliato strada ed essere entrati nella cascata.

L’uscita da Terni, col traffico mattutino, è difficile ed i primi 65 km per arrivare a Poggio Mirteto sotto una pioggia che a tratti sembra (sembra??) grandine impegnano non poco. La scelta delle gomme per la mia ER-6N (Dunlop Qualifier2, praticamente una slick con dei bei intagli) sebbene orientata ad un clima estivo si rivela ottima risultando aggrappante anche sull’asfalto bagnato.

Il primo CTO ci trova con gli stivali pieni d’acqua fino alle caviglie, il resto immaginatelo...

La tabella di marcia viene asciugata sulla testata del motore, e dopo un cambio di indumenti (santo furgone-motorhome) riprendiamo la gara sotto un cielo via via piu sgombro dalle nuvole, man mano che si scollina verso il lato adriatico dell’Appennino.

sir Francesco G.

Marco T.

La guida si fa interessante, i paesaggi sempre più belli, la polenta mangiata al CT di castel di Tora è buonissima  e le moto vanno benissimo.  L’entusiasmo cresce e di conseguenza il passo della guida.

Il tratto del parco nazionale d’Abbruzzo con la strada che sale verso Cocullo sembra il tratto di montagna dell’isola di Man. La gomma viene impegnata fino a tutta la spalla.

Dopo la prova speciale di Anversa d’A. Il freddo (complici gli indumenti che si stanno ancora liberando dell’acqua presa) si fa sentire, anche perchè si scollina attraverso paesaggi bellissimi (fra tutti il lago di Scanno merita una citazione) ma a quote superiori ai 1100 m.

L’arrivo a Roccaraso dopo 300 km ci vede felici, anche grazie alle bellezze dell’albergo...

La sera dopo cena vengono esposte le classifiche della tappa che, piacevole sorpresa, ci vedono 3°e 5° !

Il giorno succesivo alla partenza ci sono 6°c, ma dovutamente equipaggiati, partiamo per un loop di 270 km ci vede sconfinare in Molise per poi tornare verso Atessa. Un poco di pioggia mattutina non si nega a nessuno, ma già dopo il primo CTO il sole ritorna a farci compagnia. E’ molto bello; grazie al fatto che la categoria Race parte per ultima, raggiungere e superare quasi tutte le moto d’epoca, gustandone i suoni ed i profumi degli oli ricinati. Si distingue per la scioltezza della guida , soprattutto nei tratti chiazzati dalle piogge recenti,una Ducati Multistrada.

Dopo Atessa nel tratto che porta al passo S. Leonardo (da dove partirà la prova speciale in linea di ben 11km, la Ducati si riaffaccia alle nostre spalle e ci supera in tromba. Stavolta proviamo a seguirla e nel pezzo in salita verso Caramanico terme la strada costeggia la montagna all’ombra del bosco, che ha impedito l’asciugarsi dell’asfalto nonchè lo ha disseminato di molte foglie, si ha modo di osservare come le mappature del motore ed il controllo della trazione nonchè l’ABS facciano uno splendido lavoro. Con il piccolo ER-6N privo di tutto quanto sopra mi impegno non poco nel rimanere incollato al Ducatone a velocità, mi duole dirlo, non consone allo spirito del Motogiro.

Ma il divertimento (se qualcuno ci avesse visto avrebbe dovuto pagare il biglietto per lo spettacolo) garantito anche dal fatto che l’abile pilota della Multistrada è membro dello staff del motoclub organizzatore e quindi buon conoscitore della strada, finisce quando a seguito della manata di gas data per scrollarsi di dosso la piccola Verdona a moto nella massima inclinazione, neanche il controllo della trazione può fare miracoli e l’accoppiata moto+pilota finisce a terra in uscita di un tornante.

Constatato che il danno, a parte una contusione al ginocchio e vari graffi sulla moto, è più per l’onore si prosegue fino alla fine della prova.

La classifica serale è una sorpresa intensa: doppietta nella tappa (1° e 2°) e primo e terzo nella generale. Domani partirò con la maglia rosa (blu) !!

La giornata parte sotto i migliori auspici: 1°assoluto nella speciale di partenza co 0 centesimi di scarto!!

Tutto va per il meglio e la sosta (doverosa) a L’Aquila fa molto riflettere.

Forse l’attesa troppo lunga fa calare la concentrazione; di sicuro fa sì che le nuvole minacciose che ci accompagnano si trasformino in un vero nubifragio  proprio in occasione della nostra partenza per la Speciale di Rocca di cambio. Risultato : quasi salto la fotocellula di uscita, recupero, ma pago tantissimi secondi di penalità. Gli oltre 150 km che mancano al ritorno a Roccaraso vengono vissuti così male che neanche faccio caso alla pioggia.....

La classifica di tappa è giustamente impietosa: 6°, ma grazie anche ai piazzamenti precedenti sono pur sempre 2° in classifica e Sir Francesco 3°. Prima di partire ci avremmo messo 10 firme.

La 4° tappa ci fa lasciare Roccaraso e dopo aver visto dei meravigliosi paesaggi alpestri ci fa proseguire verso Montesilvano marina. Degno di note il posto di ristoro di Bisenti: ho seriamente pensato di ritirarmi e rimanere lì a mangiare.

L’arrivo a Montesilvano ci vede protegonisti di un altra doppietta nella tappa, con di conseguenza il 1° e 2° posto nella classifica generale e la chicca dell’assoluto nella Speciale di chiusura!

Il giorno di meritato riposo si svolge tra lettura (libri e riviste di moto) pesci (mangiati) e sole sella spiaggia. A proposito: sull’Adriatico il sole è dalla parte sbagliata.

L’ultima tappa che ci riporterà a Terni parte con un caldo umido che dopo Campotosto si trasformerà in pioggia, che ci accompagnerà da Amatrice all’ arrivo.

La tappa ci vede alla fine 3° e 4° , la posizione finale è da podio: siamo 2° e 3°.

Ci avremmo sperato prima di partire, con la vittoria a portata di mano un po’ di rammarico c’è.

A questo punto si analizzano gli errori; la speciale di Rocca di Cambio cannata, la speciale di Amatrice non fatta al meglio, etc etc.  Quando tra la il quarto ed il terzo posto di Tappa (che avrebbe significato vincere il Motogiro) ci sono 85 centesimi di secondo si capisce che può veramente succedere di tutto.

 Di certo il regolamento premia poco le vittorie, se si pensa che l’ottimo Lino Marino (vincitore dello scorso anno) pur vincendo 2 tappe non è andato oltre il 4° posto finale!

Comunque, cosa più importante, MI SONO DIVERTITO !!!!!!!!!!!

MARCO T.

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